Molte aziende che sviluppano nuovi prodotti, vendono macchine su misura, costruiscono edifici, progettano software o gestiscono manutenzioni di grandi impianti vivono le stesse difficoltà: ritardi, budget fuori controllo, persone stressate che saltano da un progetto all’altro, clienti insoddisfatti che vedono ridursi le funzionalità promesse.
Perché accade tutto questo? Le cause sono spesso da ricondursi al tentativo conflittuale di ridurre i tempi massimizzando l’utilizzo di tutte le risorse coinvolte, dove qualsiasi intoppo può propagarsi a cascata su tutti i progetti. Ne consegue una pianificazione inefficace, resa tale dall’incertezza nella durata delle attività, dalle difficoltà nel gestire il carico delle risorse e dalla mancanza di priorità chiare. Il risultato? Multi-tasking, gestione per emergenze, asincronia nell’esecuzione e sovraccarico del sistema, con conseguenti comportamenti individualistici che compromettono il gioco di squadra.
La buona notizia è che esiste un’alternativa efficace. Il Critical Chain Project Management (CCPM), una metodologia innovativa che focalizza l’attenzione sulla protezione del flusso, tenendo conto delle dipendenze tra attività e risorse, e proteggendo i punti critici. Supportato da strumenti che facilitano la comprensione e la condivisione delle informazioni, il CCPM consente di migliorare l’efficienza e raggiungere gli obiettivi rispettando i tempi.
Con CCPM riuscirete finalmente a “ridurre i tempi per arrivare in tempo”. Una gestione dei progetti più fluida, meno stress e clienti più soddisfatti: è tempo di cambiare approccio!
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